Sabato 15 marzo alle ore 18:00, per i consueti Happy Hours Culturali a cura dell’Associazione Rosa dei Venti, la galleria Opus avrà il piacere di ospitare La poesia arabo-siciliana, conversazione una Paola Sguerrini e Giarmando Dimarti.
È trascorso circa un secolo da quando l’orientalista spagnolo Migul Asin Palacios introdusse, nel suo saggio La escatologia musulmana en la Divina Commedia, pubblicato a Madrid nel 1919, il tema degli stretti rapporti tra le letterature musulmane e quelle romanze. Anche se risaliva a qualche anno prima (1904) il suo Averroismo teológico en Santo Tomas de Aquino, in cui già presagiva
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rapporti tra cultura islamica e cristianesimo. In questi anni numerose ricerche hanno puntato a chiarire gli aspetti del problema: si è partiti da un fondamentale intervento di Enrico Cerulli titolato Il Libro della Scala e la questione delle fonti nella Divina Commedia (1949) sino alle ricerche più recenti di Maria Corti (Percorsi dell’invenzione. Il linguaggio poetico eDante, 1993), di Cesare Segre (Ecdotica e comparatistica romanze, 1998) per citarne alcuni.
La prof.ssa Paola Sguerrini ed il prof. Giarmando Dimarti parleranno della determinante influenza che la cultura araba ha segnato nella nascita della poesia trobadorica e della così detta “Scuola siciliana” sia per ciò che concerne l’aspetto tematico, sia per quello versificatorio. Argomenti questi che, purtroppo, non trovano ancora nella scuola superiore una giusta attenzione, perché si predilige parlare della cultura araba come veicolatrice soprattutto di filosofia, astronomia, medicina e matematica.
Verranno anche presentati e letti testi dei più rappresentativi poeti arabi di Sicilia (ne fiorirono nella stagione aurea collocata attorno all’anno Mille, circa centosettanta): Ibn Bishrî, Ibn Al-Qattâ (Sicilia 1041- Il Cairo 1121), Ibn Al-Tûbî, Alî Al-Billanûbî (Villanuova-Egitto, vissuto tra XI e XII sec.) Ibn Hamdis(Siracusa o Noto 1056 circa-Maiorca 1133) che senza dubbio rappresenta la più alta voce di questa poesia. Sarà inoltre citato Omar Khayyam (Nīshāpūr 1048-1131) matematico, filosofo, astronomo e poeta persiano ripreso da D’annunzio, De Andrè e Guccini.